Il “Gi-Gi.”
Il GiGi ha entusiasmo da vendere e uno sguardo da sognatore, due occhi profondi che sembrano due buchi nel cartone.
di Emilio Previtali
“La sera prima della gara mi sentivo più o meno come un tuffatore bendato nel momento in cui sta per lanciarsi nel vuoto. Ci sarà acqua abbastanza là sotto, oppure no? La paura di non farcela a fare tutti quei kilometri era tantissima, anche perché io prima di iniziare ad allenarmi per il Grand Trail delle Orobie non avevo mai corso in vita mia. Mai, proprio. Ho iniziato praticamente da zero.”
Il-GiGi la prima volta che l’ho incontrato aveva entusiasmo da vendere e un espressione da sognatore, due occhi neri e profondi che sembravano due buchi nel cartone. Parlava a torrente. Ci siamo visti un giorno nell’ufficio di Elle-Erre dove lavoro, abbiamo messo insieme un piccolo running team di amatori e lui ha chiesto di esserne parte.
“Assunto.”
“Non è un problema se non ho mai corso in vita mia?”
“Assunto. Forse è anche meglio.” - gli avevo risposto io.
Ogni volta che veniva a trovarci in ufficio Il-GiGi era sempre più magro. Certe volte al lunedì ci arrivavano voci dei suoi allenamenti massacranti e rocamboleschi di 10 o di 11 ore in montagna, voci di mancamenti, di visite al pronto soccorso e di stanchezza estrema. A dire il vero eravamo anche un po’ preoccupati.
Starà mica esagerando, il GiGi?
“Una volta presa la decisione di partecipare alla GTO nell’arco di quindici giorni ho ridimensionato il mio stile alimentare e di vita. Ho iniziato ad allenarmi correndo prima su strada in piano e poi sono passato ai sentieri in montagna, nel frattempo il mio peso è sceso da 62 kili a 55 kg. Ho cominciato a correre regolarmente in salita facendo allenamenti fino a 45 kilometri con dislivelli da +450 a +2.900mt. Quei kilometri lì prima, non li facevo nemmeno in bici.”
Il giorno prima della partenza delle gara il-GiGi è venuto qui in ufficio e ha portato tre vassoi di pasticcini. Era tirato come una corda di violino ma al tempo stesso sereno e gentile, come sempre, però più misurato nelle parole. Meno loquace. Meno torrenziale. Forse era un po’ preoccupato. Così preoccupato che quel giorno lì se n’è andato via e dopo le chiacchiere sulle previsioni del tempo e sui parziali di gara previsti, ci siamo dimenticati dei pasticcini. Sono rimasti lì su un tavolo.
“Certe volte quando andavo a dormire stavo lì a guardare il soffitto e a chiedermi cosa sarebbe successo se non avessi finito la gara. Tutto quel tempo rubato a mia moglie e a mia figlia, perché? Tutta quella fatica e quei soldi sprecati per l’attrezzatura per poi magari ritornare a casa con la coda tra le gambe accompagnato da un coro di te-l’avevo-detto-io di parenti e colleghi.”
E invece.
E invece Luigi “Il-GiGi” Mostosi ha portato a termine la gara in 14h19’33". 277° classificato.
“Ce l’ho fatta. Solo adesso inizio a comprendere cosa è successo. Fatico a credere che quello che abbraccia sua figlia sul traguardo e che vedo nelle foto e nel filmato, sono davvero io. Penso che a volte abbiamo veramente bisogno di perderci, di navigare alla cieca, di fermarci a prendere un bel respiro e di partire, di andare, per provare a percorrere tutta quella strada che non conosciamo e che è lunghissima, che sembra impossibile da fare e che invece, basta volerlo, si può fare. Penso che bisogna sempre trovare del tempo per ricordarci chi siamo e fin dove possiamo arrivare, non importa facendo cosa. Qualsiasi cosa.”
L’avventura, è questo.
Luigi “il-GiGi” Mostosi è un runner dilettante e vive ad Albino, in provincia di Bergamo. Di mestiere fa il formatore. E’ papà di una bambina. / OUT-Orobie Ultra Trail è una gara di trail rinning alla prima edizione che si è svolta sulle Orobie, in provincia di Bergamo, alla fine del mese di luglio. I percorsi di gara erano due, quello del GiGi era il GTO di 74Km/D+4200m . / La finish line della gara è in Piazza Vecchia a Bergamo Alta, nel cuore del borgo medievale. / La seconda edizione dell’OUT si disputerà nell’estate 2016.
Il-Gigi ha già detto che ci sarà.